martedì 13 dicembre 2011

Seduta Quattro Parte IV; Considerazioni, Krishnamurti, Cristo, Suicidio, Blavatsky


CONSIDERAZIONI SULLA SITUAZIONE ATTUALE E POSSIBILITà FUTURE.  

Vuoi dirmi altro?
- Devo andarmene dal posto in cui abito, perché è avvolto dal nero più completo.

Da casa?
-Sì.

Per quello non ci stai bene. Lo senti?
- Però è come se stessi assaggiando la mia presenza nella strada nera.

Chi tu?
- Il fatto che abbia il posto in cui vivo avvolto da quell'energia, è come per sapere come si sta.
Per fare esperienza e capire che non ti piace.

- L'hanno fatto loro, quelli della strada nera, sentendo che non c'erano ostacoli. Hanno voluto provare l'esperienza di avermi dentro di loro. Avvolgendo con la stessa energia la mia casa e le persone che mi stanno intorno. Perché sentivano spiriti deboli.

Non puoi aiutarli adesso a liberarsi un po' da questi?
- I miei impulsi non vengono recepiti. Molto poco. Riesco a capitare nella tempistica e basta. Quando loro arrivano, io riesco a sottrarre loro lo spazio che stanno per invadere. Più di così non riesco a fare. Io li disturbo e se ne vanno. Infatti hanno iniziato a controllarmi sempre. Loro mi sentono già da lontano.

Tu li senti quando arrivi?
- Loro sono sempre lì. Come sono qui intorno adesso, sono anche là.

Perché sono qua intorno adesso?
- Perché devono monitorare la situazione.

Anche me?
- Tutto. Hanno avvolto tutto. La strada bianca manda le lance e con quelle colora e capisce, è più discreta, mentre i neri hanno deciso di fare terra bruciata e prendere tutto. Avvolgere tutto e capire cosa spicca nel nero e nel nero si vede me che spicco.

Si vede te che sei bianca, intendi?
- Sì. Mi sento spesso la luce avvolta dal buio. Non devo avere paura perché finché sono la luce, sono al sicuro. Però loro fanno sempre tanto rumore.

Iniziano a venire a provarci, anche da me ogni tanto? Perché sto facendo queste cose.
- Qui è già avvolto da loro. Nei momenti di squilibrio tuo, li senti. Loro hanno già individuato una persona qui che andrà con loro.

Lo so già, ma chi è?
- Quella che ti sta meno vicino. Quella che ti sta più vicino è indecisa, perché è affezionata a questo posto, ma sa che nella strada bianca si sta meglio. Solo che tu essendo l'incrocio delle due, sei indeciso.

Da quando sto facendo queste cose, una volta  hanno provato a mettermi il chip volatile al naso..( foto sotto di repertorio, da estrazione di Roger Lair  ).





- E' già successo, anche se tu non ti ricordi, perché finché riguarda solo te, non hai necessità di ricordare, ma quando ti sei accorto che c'erano di mezzo anche altre anime, sei diventato più apprensivo. E ' per quello che loro ti vedono in astrale, perché tu hai già iniziato ad andare in giro. Loro lo sanno che saresti uno che rompe e quindi in astrale tentano di bloccarti.

Ha senso che io continui a fare queste cose qui? Continuare in questo ambito.
-Sì, perché così aiuti te stesso.

Non so se aiuto me stesso facendo queste cose. Non penso.
- Devi condurre una cosa parallela. Tu sei il frutto di un parallelismo e devi continuare a portarlo avanti, se vuoi essere indipendente. Devi trovare l'equilibrio del parallelismo delle forze. Se non compensi quello, non puoi uscire, rischi di restare qua. Se non vuoi andare in nessuna delle due strade, rischi di restare qua a lottare per gli uomini.

Cosa intendi per parallelismo delle forze?
- Devi aiutare te stesso quanto aiuti gli altri, in modo consapevole. Con la stessa voglia che tu hai di liberare gli altri, devi averla...

Io sono libero.
- No, dalla barriera no. Nessuno lo è finché è su questo piano.

Dalla barriera del piano.
- E' quella che ti scompensa.

Perché adesso a me scompensa la barriera del piano?
- Sì. Non puoi distruggerla, nessuno può. Finché stai su questo piano, quella è la rete fissa. In te crea scompensi, perché tu in astrale sei uno, mentre in fisico sei un altro e devi trovare l'equilibrio tra quei due che sei.

Sì.
- In astrale sei tutto Super spirito, mentre in fisico no. Devi riequilibrare il diamante. ( vedi illustrazioni e dialoghi seduta precedente ). Se trovi l'equilibrio tra i due, puoi compiere il viaggio solitario, fin dove vorrai, quando sarà ora di fermarti, ti fermerà qualcuno.

 (Il soggetto inizia a si guarda intorno) Cosa c'è?
- Niente. Niente. Ho sentito qualcosa.

Cosa?
- Aspetta...ti sto dicendo troppo.

Chi ti blocca?
- Non è facile vivere nel buio, con la luce sempre più forte.

La luce è la tua?
-Sì.

Mi hai detto solo queste cose dello Spirito che non sapevo.
- Loro non vorrebbero.

Ma sei hai detto che gli fa comodo.
- Gli fa più comodo lasciarti qua. Sanno che se sei indipendente, puoi tornare quando vuoi qui a rompere. Potrebbe saltarti lo schiribizzo. Invece se resti qua, sei più controllabile perché qua ti vedono, su non ti vedono più. Però devi trovare l'equilibrio, perché sennò resti qua. Almeno un'altra incarnazione. Rimani qua, magari diventi un eroe nazionale, però resti tra gli uomini.

Perché un eroe nazionale?
- Nel senso che combatti qua. Se riesci a renderti pronto in questa incarnazione, puoi andare, sennò devi aspettare le prossime.

C'è tempo ancora in questa incarnazione?
-Sì, non avere fretta.

Ti sembra che abbia fretta?
- E' un'idea allettante. Quella dell'essere un viaggiatore solitario.

Sì, ma non ho fretta. Sicuramente è meglio che stare qua, perché qua la vita inizia ad essere un po'...
-Perché siamo in una brutta posizione.

Cosa?
- Noi. A livello cosmico, non dico che sia la posizione peggiore, ma quasi. Dobbiamo toccare il fondo, prima di risalire. Speriamo che esploda presto! (Ride). Anche perché le entità che ci sono qua, sono veramente fissate, io non ne ho mai viste di così assurde. Combattono contro pugni di mosche, si fanno le guerriglie. Poi però si trovano a chiacchierare tutti insieme a caso. Sono molto blandi. Hanno picchi di aggressività e motivazione incredibili e magari, cinque incarnazioni dopo, sono in una stanza a parlare dell'andamento cosmico.

Forse perché fa comodo.
- Perché c'è un grande disinteresse di fondo. Per loro è tutto un gioco. E' come se stessero giocando a Monopoli, ogni tanto fanno una pausa, però pur essendo un gioco, tutti voglio vincere, anche i "buoni". E' questo il problema del nostro Sistema solare, che anche i buoni vogliono vincere ed è chiaro che è meglio stare dalla parte loro, però la voglia di prevalere, per rendere tutto di un colore c'è. Perché altrimenti nessuno interferirebbe, né a livello "positivo", né negativo.

E' quello che dicevo anch'io.
- Invece tutti comunicano ( interferiscono ).

Comunque dici che ha senso che io continui a fare queste cose?
- Se aiuti anche te stesso sì. Mi raccomando in astrale.

Cosa?
- Non ti staccare troppo dal fisico, ma neanche dall'astrale.

Anche dall'astrale posso staccarmi?
- Quando sei sul fisico, dell'astrale non ricordi niente, significa che ti sei staccato completamente. Devi rimanere sulla soglia, un po'.

Perché mi stacco troppo a volte?
-Sì. Se non ricordi vuol dire che l'hai completamente rimosso. Che l'hai lasciato cadere nell'oblio, che l'hai lasciato dietro la barriera, non te lo sei portato di qua( Si riferisce al ricordo dell’esperienza avuta in astrale ).

Perché sono andato oltre alla barriera?
- Passi di qua e di là.

In astrale posso andare oltre la barriera?
- E' interiore la barriera. Puoi decidere se andare oltre la Parte animica che ti porta in astrale, più verso il Super spirito che ti porta alle origini, più verso lo Spirito che ti porta verso i sentimenti o più verso la Mente, che ti porta alle cose di tutti i giorni. Passi attraverso la barriera.

Quella interna, intendi?
-Sì. Per questo ti dico di lavorare dentro te stesso. Però poi fai tu.
Sì certo. Anche se ti ripeto che non mi sembra ti essere squilibrato.

- Non te ne rendi conto. Se tu te ne rendessi conto ti equilibreresti. Se non te ne rendi conto, perdi di vista quello che ti accade.

Sì, sicuro.
- Non ti preoccupare.

Non sono preoccupato.
- Forse nella prossima incarnazione farai il Viaggiatore Solitario. Tu devi ancora scegliere e la scelta è data da quello che stai facendo.

Che sto facendo adesso?
- Da tutto quello che fai.

Certo. La scelta è continuare quello che sto facendo adesso?
- Tu hai ancora delle cose da portare avanti qua, però oscilli su tutto.

Cosa devo portare avanti qua?
- Ti sei aperto tante finestre qua.

Che finestre?
- Sui quesiti che ti poni e ti sei un po'...In astrale vuoi le risposte e bisogna vedere se riesci a dartele entro questa incarnazione. Se chiudi la sessione in questa puoi partire, sennò resti qui. Al massimo però te ne serve un'altra di incarnazione, non di più. Non te ne servono molte altre.

Le Entità Rosse che ho visto in astrale, che sembravano indiani con le facce quadrate, che dicevano che si cambiavano i pezzi, chi sono? ( mi riferisco ad Entità che ho visto prima in un sogno dove c'era un soggetto con cui stavo trattando ,in cui Loro non centravano apparentemente  nulla, poi, gli ho rivisti qualche settimana dopo  in meditazione e ho avuto un dialogo che non ricordavo interamente ).

- Non sono di questo Cosmo. Sono produzioni secondarie. Prototipi. Non so come tu sia capitato là. Forse il tuo Super Spirito ha preso il sopravvento e ti ha portato in una realtà che non comprendi, a volte lo fa. E' un po' indipendente. E' indipendente.

Li ho visti anche in sogno e in meditazione.
- Se loro non comunicano con te parlandoti...

Hanno comunicato. In sogno li ho mandati via, perché pensavo fossero negativi. In meditazione mi hanno parlato per un bel po', è che ricordo solo una frase o due.

-Sentivi positività o negatività? Devi capire se il tuo Super Spirito ha preso le redini di te ed è tornato a qualcosa che era già stato...A parte che quello che hai visto è la punta dell'iceberg, però è quello che devi capire, se il Super Spirito ha preso le redini di te ed è tornato alle origini, o è stato richiamato alle origini, dall'origine del prodotto, o se sono delle guide astrali, le quali un giorno sono positive, un'altro negative. Ma se nuocciono alle persone che hai intorno, non lo sono.

Mi sembrava che non fossero positive, perché hanno interferito tra me e un amico.
- Potrebbero essere dei sottoprodotti delle entità, dietro cui si nascondono per ingannarti.

Lo penso anch'io.
- Anch'io li ho visti una volta. Forse sono dei guasta feste, ma sono sempre i soliti. Hanno detto delle cose su di te, sciocchezze. Mi hanno scosso per un paio di giorni, ma poi basta.

Cosa ti hanno detto? Cose negative apposta per allontanarti?
- Che mi avresti ingannato, che volevi solo il mio corpo, che non provavi sentimenti, che io ero più forte di te.

Hanno fatto la stessa cosa con il mio amico, infatti poi ci siamo allontanati.
- Con noi hanno sfiorato l'allontanamento, ma poi ho sentito che emanavano vibrazioni negative. E' per quello che loro sono rossi, per farti credere di essere l'origine del tuo Super spirito.

Il colore tipico intendi?
-Sì. Sono rossi e grandi. Sono brutti anche loro, come tutte le entità senza luce. ( Per luce, s'intende anima ).

Vuoi dirmi qualcos'altro?
- No, ti ho parlato anche troppo.

Ci sarebbero tante altre cose da dire, vero?
-Sì. Non posso dirti nient'altro per ora. La linea che potevo svelarti è finita.

Chi ti manda queste informazioni? Qualcuno da fuori?
- Sono le regole del gioco.

Ci devi stare anche tu alle regole?
- Tutti ci dobbiamo stare.

In questo corpo sei libera?
- Si, immagino la triade gialla e sto bene. Però loro sono ancora molto pesanti.

Quando arrivano?
- Sì, da fuori. Li sento arrivare, sento che strisciano e producono rumore.

Sul piano fisico?
-Sì, perché spostano tanta Energia. Ne concentrano molta. Per questo me ne devo andare, solo che purtroppo loro fanno fallire tutte le circostanze in cui ci provo.

Puoi andare in una comunità equo e sostenibile.
- Devo stare da sola, perché se ci sono altre anime, mi adagio a queste. Sono fatta così.

Quindi dovresti stare lontana anche da me?
- Io ti sto già lontana. Tu non sei prevalentemente Anima, lo sei di Spirito. Come loro mi puoi avvolgere, ma non puoi compenetrarti con me, come invece faccio con le anime che ho intorno. Avendo il vuoto del Super spirito, ho bisogno di colmarlo, e questo lo faccio con le anime complete, che non hanno avuto il Super spirito, cioè che non si sentono vuote. E' giusto che sia così. Se tu mi riempissi, non riuscirei più a staccarmi da te, mentre invece se mi avvolgi, siamo più equilibrati. Il vuoto tu lo colmi con il Super Spirito e non mi fai da stampella, come fossi un'altra Anima, quindi è giusto che sia così. A me serve questo, non delle stampelle, perché altrimenti io abbasso la difesa e tornano dentro tutti i parassiti. Come siamo adesso, c'è equilibrio. Per questo a livello fisico, le altre anime sono lontane da me, perché così non possono compenetrarsi con me, non mi devono stare vicine, altrimenti si indeboliscono. Sono forti, tutte le anime assieme, ma se si compenetrano solo alcune ed altre no, quelle che si uniscono diventano deboli.

Perché abbassano le barriere?
- Sì. Essere prevalentemente anima significa essere ricchi, ma fragili. Non l'avevo capito prima.

Ci vuole esperienza.
- Dobbiamo provarle tutte. Tu non sei ancora stato prevalentemente anima. Quando lo sarai, capirai. Come quando si è più Mente o Corpo e basta.

Si può essere solo corpo?
-Sì, solo materia.

Senza mente?
-Sì.

Come si può essere materia senza mente in questo contenitore?
- Non intendo in questo contenitore, intendo su altri piani. Gli alberi non sono mente.

Puoi diventare albero?
- Se scegli di essere solo Spirito, abbandonando le restanti componenti della triade, sì. Se scegli di essere parte di quella materia che creano le entità, puoi essere solo Mente. Puoi solo produrre ciecamente, tutto quello che ti viene ordinato. Se scegli di essere Solo anima, come ho scelto io...

KRISHNAMURTI, CRISTO E LA DIMENSIONE ETERICA

Sei in prevalenza anima?
- Sì. La strada che dovrò prendere è fatta solo di Anima. Non è tanto ricca. E' piena. [Interferenza molto forte che copre la voce] E' fatta di solo amore e nasce da dove provengo. Ho fatto la strada dell'anima.

Così ti sentirai a casa.
- Già. Laggiù c'è una barriera naturale, che impedisce alle altre entità di entrare.

Non può entrare nessun altro?
- No. Potrò abbassare le difese. Possono entrare solo le entità che vogliamo noi.

Con il vostro permesso?
- Sì, ma gli invitati entrano solo nel raggio dell'Anima che li ha lasciati entrare, gli altri non li vedono neanche. Ti vedono se lo voglio io. E' una questione di libertà. L'amore è anche riuscire a non farsi vedere, isolarsi. Starsene per sé. E' questo il bello delle anime, che puoi godere del tutto, pur standotene da te.

Perché è tutto dentro di te?
- Perché è il piano fatto così.

Ti compenetra anche il piano?
-Sì.

Tu e il piano siete una cosa unica?
-Sì, ma sono anche un singolo, e sono anche tutte le altre anime. Quando entro in contatto con le altre, posso essere anche loro, perché non sono soggetta all'io, che è solo me. E' quello che voglio adesso. Ho caldo.

Monadi come quelle di Krishnamurti, di cosa sono fatte? Ne hai mai incontrare?
- Non sono di questo Cosmo, almeno non quella di Krishna.  Le vedo entrare in questo Cosmo, provengono da fuori. Fanno comunque parte della triade, come la quantità degli ingredienti ( metafora di una ricetta culinaria ), evidentemente lui ha Super Spirito assoggettato dal Anima.

Ha un'Anima così grande che domina Super spirito?
-Sì. Quindi può essere quello che è. Alla fine del tutto.

Lui non è più qui, dopo l'ultimo corpo fisico.
- Lui è in testa alla strada bianca.

Addirittura?
-Si. E' tra i primi. Appena dietro ad un paio che sono prima di lui.

Chi sono?
- Non lo so. Sono già esistiti, ma non so chi siano.

Sulla terra?
- Si.

Gesù è esistito sulla Terra o è stato creato?
- Veniva dalle Pleiadi. Era un’ Anima senza la barriera interna. Forse Anima riusciva ad avvolgerla e oltrepassarla. E' sempre questione di anima quando ci sono quei personaggi. Perché quelli che hanno predominanza di Super Spirito, a parte che qui non se ne trovano molti, perché la maggior parte sono viaggiatori indipendenti, li trovi in astrale, perché compaiono e ci puoi parlare. Se li incontri lungo la tua strada, ci puoi parlare, ti raccontano cos'hanno fatto nelle loro esperienze. Chi ha predominanza di Super spirito, non brilla di luce, il Super spirito non brilla di luce, brilla di forza, quindi la forza non è luminosa, è più solida, materica. Le persone che vedi brillare, hanno predominanza di Anima, con un buon equilibrio con il Super spirito, che l'hanno domato.

Gesù è realmente esistito sul piano fisico?
- Sì. Lo vedo camminare lungo i fiumi.

Ha fatto quelle cose che sono state scritte sui vangeli?
- Sì, perché l'Anima riusciva a scavalcare la materia e a compenetrarsi con la barriera, così da amalgamarsi. Molti altri l'hanno fatto. Sono stati tenuti sconosciuti apposta, o non si sono fatti conoscere. Gesù ha scelto il periodo in cui sarebbe come guida, come per alzare il limite dell'uomo.

Era un'anima pleiadiana quindi?
- C'è una colonia, apparteneva a una di quelle famiglie.

La singola persona può decidere di innalzare il livello di un pianeta? E' stato deciso dall'alto?
-E' come se io ti decidessi che, se in Giappone conoscono l'alfabeto dalla A alla C, io vado la e insegno loro la D.

Tu come singola entità puoi mutare un piano, in un Mondo così? Lui ha chiesto?
- Lui ha deciso per altruismo Cosmico, ha chiesto se poteva, gli hanno dato delle regole specifiche da non oltrepassare, gli hanno detto va bene, vai, però sappi che quello che ti toccherà sarà la sofferenza umana e tu dovrai provarla fino infondo, perché invece che fare tutte le incarnazioni, proverai tutto il vissuto umano, in una unica. Quello ti tocca. Avrai il massimo che può avere un umano, sarai un punto di luce, però avrai la loro illusione peggiore, quindi la morte più dolorosa.

E' morto come scritto?
- Ha preso più frustate.

E' morto in croce?
- Sì, però vedo anche fuoco intorno, forse l'hanno bruciato. Quando il c'è il Super Spirito e non c'è la parte animica, ci sono i super geni. Perché lavora tutto di Mente. Se non c'è la Parte animica, c'è poco sentimento, ma c'è tanta Mente. Quindi la Mente evolve più in fretta di quella normale.

Perché prende Energia dal Super Spirito?
- Sì, perché il Super spirito accelera le parti. Se il Super spirito domina, decide se lavorare su se stesso o un'altra parte, se domina una delle tre parti, o su tutte e tre...Leonardo mi viene in mente. Lui non aveva Parte animica, però aveva tutta Mente, con Super spirito. Dominava la Mente, quindi lei l'ha preso come acceleratore. In te è il contrario, tu hai un Super spirito che si vuole evolvere.

Al massimo da energia a Spirito e basta? O si mette assieme a Spirito? Super spirito si può evolvere ancora?
-Sì. Può diventare più grande. Può raccogliere energia.
Rimane sempre un Super spirito, solo che è più grande.
- Sì.

Cosa c'è?
- Sono entrati.

Sono entrati perché ho aperto la finestra?
-Sì.

Basta una finestra per fermarli?
-Sì. Diciamo che è una barriera materica in più.
Non penso che abbiano problemi a superare una barriera materica.
- Adesso che l'hai chiusa sono rimasti dentro, riaprila. Devo farcela da sola.

Ti  stanno rompendo?
- Non dovevo dirti tutte queste cose. Mi minacciano. Dicono che torneranno quando sarò da sola.

Tu non hai paura?
- No. Però intorno a me non c'è nessun anima. Siamo sole, sparpagliate, perché dobbiamo imparare a farcela da sole.

Ce l'hai già fatta ormai. Cosa cambia? Ormai non ti prendono più, hai capito?
-Sì.



SUICIDIO E DESTINO

Sei stanca?
- No, non ho nient'altro da dirti. Devo vedere ancora molte cose, che poi dimenticherò quando mi sveglierò, la mattina. Nei sogni vedo, solo che non capisco quando, si aprono delle porte casualmente che mi permettono di ricordare.

Non riesci a gestirle?
-Non ho la forza. Non posso proprio ricordare quello che vedo, perché altrimenti potrei essere già sulla strada bianca.

Tanto non ci andrai comunque?
- Non devo accelerare i tempi.

Le tue scelte sono già programmate?
- No. Nel senso, che devo aspettare che finisca questa incarnazione. Io non posso accelerarla.

Chi decide che la tua incarnazione deve finire?
- Quando arriverà il momento.

Ma non è già deciso.
- Il momento di ognuno arriva.

Non è deciso dall'esterno.
- No. Quando inizierò a dubitare della vita, finirà. Quando le persone non voglio più vivere, consciamente o inconsciamente, muoiono. Le persone che si suicidano, non voglio che questa vita finisca, però internamente stanno male, perché vorrebbero che non finisse mai e quindi la fanno finire apposta, per non soffrire più. Per liberarsene.

Poi tornano?
- Non sanno cosa succederà loro dopo.

Cosa succede? Tornano ad incarnarsi normalmente?
- Devono tornare al piano più basso, dove sono ancora tutti grigi ( Si riferisce la discesa di un piano, nel quale tutto è grigio ).

C'è un piano più basso di questo?
-Sì. Le Anime sono neutre, non c'è nessun gioco. Qualcuno capita che vada a riprenderle, casualmente, se si ricorda di loro.

Questo accade nei piani più bassi?
-Sì. Purtroppo, anche se il suicidio può sembrare una via di uscita allettante, è provvisoria. Tanti pensano che facendolo, l'incarnazione finisca quando vogliono loro, per un senso di potere sulla vita, però è temporaneo. Quando cadi nel piano più basso, credi che la coscienza sia quella e sia tutto lì. Quel piano è molto più illusorio di questo. Chi va a prendere le Anime ogni tanto, mostra loro che non è così.

IL GIOCO

E' vero che qui ci sono degli apparecchi elettromagnetici, delle barriere costruite per farci, per aumentare il nostro stato illusorio?
- Fa parte del gioco, è tutto lecito, il fine giustifica i mezzi. Su questo piano è così. Non ti sorprendere, è così. E' vero che ci sono.

Li hanno fatti i neri?
- I Giardinieri, gli uomini che hanno popolato la Terra. Coloro che hanno fatto i complotti sulla Terra, sono ancora tutti qui, su questo piano. Noi sulla terra portiamo avanti, quello che i giardinieri hanno iniziato. Loro lo sanno.

Chi lo sa?
- Quelli che vanno in astrale e quegli uomini che sulla Terra non hanno identità, perché conoscono segreti che sulla Terra non si possono conoscere. Li privano dell'identità fisica e li mettono a conoscenza dei segreti dell'uomo. Così, che vivano o che muoiano, sono solo custodi di segreti. Sono stati educati così.

Perché li educano per questo?
- Perché c'è sempre bisogno, su ogni piano, che ci siano i custodi dei segreti. In ogni razza.

Queste barriere verranno distrutte?
- Chi vorrà e ne avrà il potere, lo farà. Chi non potrà, non lo farà. E' come il gioco degli specchi, è tutto un riflesso.

Parli di quello che ci sta attorno, come dice Giuliana C. ?
- Più o meno. Lei è limitata dalla vista umana, molte cose le sono ancora nascoste, però, rispetto all'uomo, è avanti. 
-"Il contenitore necessita di acqua".( il suo; ha sete! )

Vuoi acqua?
- Anche se non è proprio pura.

Neanche la mia?
- No, ma è irrilevante.

Perché?
- Perché sono tutti espedienti per nuocere un po' al contenitore, ma non fanno niente infondo, arriva Anima e manda via tutto.

Manda via tutto?
- In meditazione. L'ho fatto tante volte. Puoi guarirti. Puoi espellere le tossine.

Per chi ha prevalenza di Anima è più facile?
- Anche per chi ha Super spirito. O si può razionalizzare la mente al punto da convincerla di poterlo fare. E' l'energia cosmica che ti permette di farlo, attraverso una delle parti, lo puoi fare. Il corpo è al cento per cento curabile. Puoi fargli quello che vuoi, devi solo trovare l'incanalamento di energia giusto. Hai la fortuna che l'energia è nell'aria. E' dovunque.

L'ho sentito anch'io in meditazione, molte volte. Sento spesso come un vento. Sento soffiare l'energia tutta attorno.
- Ognuno la sente attraverso i suoi sensi.

Quando stai meditando e senti la vibrazione di colpo, è quando torni dentro al contenitore, dall'astrale?
- Quale vibrazione, quando il corpo trema?

Quando ad un certo punto sento una vibrazione sul corpo, è quando si è riagganciato, dopo che è tornato dentro?
- Può darsi. Tu sei tenuto da un filo. Quando ti riallinei perfettamente, forse è quella vibrazione che senti.

Il filo non si può spezzare?
- Non saresti più tu. Ti si scomporrebbe la triade.

Quindi non si può spezzare?
- Puoi scegliere di disgregare la triade, ma poi ti fermi e devi ricominciare da capo, dall'aggregazione della triade.

Devi ricominciare dall'inizio, perché ti rimane solo una componente.
- Sì. A parte che devi passare ad un'altro piano, perché sei disgregato e non puoi più stare qui, in più devi passare ai piani inferiori, se la disgreghi. Se la annulli completamente, passi al piano grigio, sei senza niente. Sei solo parte dell'energia e ti unisci a quelli come te.


ELENA BLAVATSKY

La Blavatsky invece da dove proveniva?
- La Blavatsky aveva qualcosa che le permetteva di vedere. Aveva una sfera grande, dietro agli occhi, che era una finestra sul Cosmo. Era come un telescopio.

Chi le ha dato questa cosa?
- Ce l'aveva dall'incarnazione precedente. Era un'altra prima e attraverso dei riti è riuscita a tenersi questa cosa. Lei non era equilibrata e stava tanto male. Lei voleva essere prevalentemente animica, ma avendo questo scompenso dentro, non riusciva.

Aveva il Super spirito?
- No. Aveva l'Anima tanto fragile. Ci sono anime che soffrono a stare distanti dalle altre, lei era una di queste. Però adesso è ferma, deve ancora tornare a reincarnarsi. Lei salterà il ciclo e tornerà a reincarnarsi in quelli che rimarranno dopo.

Dopo quando?
- Dopo che la scelta sarà stata fatta.

Dopo la scelta delle strade?
- Sì, dopo quella lei tornerà sulla Terra per fare l'ultima incarnazione. Lei ha visto troppo e questo le è costato il salto della scelta. Ha visto tanto, rispetto ad un umano. [ Lieve interferenza vibrazionale ]

Quindi le hanno fatto saltare la scelta?
- Non è indotto, è perché l'ampiezza dell'incarnazione, fa l'ampiezza dello stadio tra un'incarnazione e l'altra e avendo lei avuto un'incarnazione molto ampia, ha un tempo di rigenerazione tanto lungo. Così facendo, si perde la scelta. Forse non era pronta.

Tre quarti delle cose che scrive sono affidabili?
- Si, tre quarti. Non riusciva ad identificare le identità. Tra l'altro anche lei aveva qualche incontro con i guardiani. ( Citati in una precedente esperienza del soggetto ) Lei distingueva bene le vibrazione, però forse si era convinta che non ci fossero solo vibrazioni negative e quindi un po' ci è andata dietro. Se stai male dentro ed esternamente senti negatività, pensi che sei capitata nel piano in cui è tutto negativo. Lei si è convinta un po' di questo, però sotto la speranza animica restava. Lei aveva la possibilità di diventare come Krishnamurti, solo che da un lato abbiamo un'anima che si è aperta al Cosmo, dall'altra un'anima che si è chiusa ad esso. Attraverso gli occhi traspare la stessa luce, ma con due sorti diverse. Una sta a capo della strada bianca, l'altra l'ha evitata.


domenica 11 dicembre 2011

Krishnamurti: Paura


Sapete che vi ho parlato della paura; ed è molto importante che noi si sia consci e consapevoli della paura. Sapete come nasce? In tutto il mondo vediamo che la gente è deformata dalla paura; le loro idee, i loro sentimenti, le loro attività ne vengono distorte. Perciò dovremmo approfondire il problema della paura studiandolo da ogni possibile an­golazione, non soltanto dal punto di vista morale ed economico della società, ma anche dal punto di vista delle nostre lotte psicologiche inte­riori.
Come ho detto, la paura di perdere la sicurezza esterna ed interna deforma la mente e svia il nostro pensiero. Spero che voi abbiate riflet­tuto un po’ su di questo, perché quanta più chiarezza raggiungerete nel considerare questo punto e nel scoprirne la verità, tanto più liberi sarete da ogni forma di dipendenza. Gli adulti non hanno prodotto una società meravigliosa: genitori, ministri, insegnanti, governatori, preti non hanno creato un gran bel mondo. Al contrario hanno creato un mondo orri­bile, brutale, in cui ognuno lotta contro qualcun altro, in cui gruppi, classi nazionali si schierano l’una contro l’altra, ideologie o complessi di credenze contro altre ideologie e credenze. Quello in cui crescete è un brutto mondo, un mondo di dolore dove gli adulti cercano di soffocarvi con le loro idee, le loro credenze, la loro bruttura; e se voi non dovete fare altro che imitare il modello degli adulti che hanno prodotto questa mostruosa società, che scopo può avere ricevere un’educazione, qual è addirittura lo scopo di vivere?
Se guardate intorno a voi vedrete che in tutte le parti del mondo c’è spaventosa distruzione e umana sofferenza. Forse avrete letto qualcosa sulle guerre della storia, ma non ne conoscete la realtà viva, come vengono completamente distrutte delle città, come la bomba a idrogeno cadendo su di un’isola la fa scomparire tutta quanta, come le navi bombardate vanno per aria in pezzi. Al cosiddetto progresso si devono terrificanti distruzioni ed è in questo mondo che voi crescete. Magari mentre siete ancor giovani i vostri giorni saranno lieti, felici; ma quando vi farete adulti se non sarete molto vigili, attenti ai vostri pensieri e ai vostri sentimenti, perpetuerete questo mondo di lotte, di spietata ambi­zione, un mondo nel quale ognuno gareggia coi suoi simili, nel quale c’è sofferenza, morte per fame, sovrappopolazione, malattie.
Perciò non è forse di grande importanza che mentre ancora siete giovani siate aiutati dal giusto tipo di insegnante a riflettere su tutte queste cose, e che non vi si insegni soltanto a superare dei noiosi esami? La vita è dolore, morte, amore, odio, crudeltà, malattia, fame e su questo voi dovete cominciare a riflettere. Ecco perché io sento che è bene che voi ed io esaminiamo insieme questi problemi, in modo che la vostra intelligenza si risvegli e voi cominciate a sensibilizzarvi a questi fatti. Se ci riusciremo non accadrà che da adulti vi limiterete ad accettare un matrimonio già combinato, non vi contenterete di essere un impiegato incapace di pensare in qualche ufficio o una macchina per figliare perdendovi in questo brutto genere di vita come acqua in un terreno sabbioso.
Una delle cause dell’ambizione è la paura. E voi non siete tutti ambiziosi? Qual è la vostra ambizione? Superare qualche esame? Di­ventare governatore? Oppure, se siete giovanissimi, volete semplicemente fare il macchinista e guidare locomotive attraversando ponti. Ma perché siete ambiziosi? Cosa significa la vostra ambizione? Ci avete mai pensato? Avete osservato gli adulti come sono ambiziosi? Nella vostra stessa famiglia non avete mai sentito vostro padre o vostro zio parlare della possibilità di ottenere uno stipendio più alto o di occupare una posizione di maggior prestigio? Nella nostra società – ed io vi ho esposto com’è la nostra società – tutti agiscono in questa maniera, tutti vogliono stare sulla cima. Tutti vogliono diventare qual­cuno. L’impiegato vuol diventare direttore, il direttore vuole diventare qualcosa di più importante e via dicendo, una continua lotta per avan­zare. Se sono un insegnante voglio essere preside; se sono preside voglio diventare direttore della scuola. Se siete brutti volete essere bellissimi. Oppure volete possedere più denaro, più sari, più abiti, più mobili, più case, più beni, sempre di più, sempre di più. E non soltanto nel rapporto con l’esterno, ma dentro di voi, nel senso cosiddetto spirituale volete diventare qualcuno, anche se nascondete quest’ambizione dietro molte parole. Lo avete osservato? E pensate che sia giustissimo, no? Pensate che sia perfettamente normale, comprensibile, ben fatto.
Ora, che cosa ha prodotto nel mondo l’ambizione? Ben pochi fra noi hanno mai riflettuto su questo. Quando vedete un uomo che lotta per guadagnare, per avanzare, per superare qualcun altro, vi siete mai chiesti che cosa c’è nel suo cuore? Se guarderete dentro il vostro cuore nel momento dell’ambizione mentre lottate per diventare qualcuno, sia nel campo spirituale che in quello materiale, vi troverete il tarlo della paura. L’ambizioso è il più spaventato degli uomini perché ha paura di restare quello che è. Egli dice: “Se resto quel che sono non sarò nes­suno, perciò devo diventare qualcuno, devo essere magistrato, giudice, ministro”.
Se esaminate molto attentamente questo processo, se guardate dietro il paravento delle parole e delle idee, dietro il muro dell’im­portanza sociale e del successo vi troverete paura; perché l’ambizioso teme di essere quello che è. Pensa che in realtà egli è un essere insi­gnificante, povero, brutto; si sente solitario, completamente vuoto, e perciò dice: “Devo farmi avanti e combinare qualcosa”. Quindi o insegue quel ch’egli chiama Dio, e quest’altra non è che una diversa forma di ambizione, oppure si sforza di diventare qualcuno nel mondo; così nasconde e ricopre la solitudine e il senso di vuoto interiore, cose delle quali egli si spaventa davvero e dalle quali rifugge; l’ambizione diventa per lui il mezzo che gli occorre per fuggirle.
Che avviene dunque oggi nel mondo? Tutti combattono contro qualcuno. Ogni uomo si sente inferiore a un altro e s’affanna a raggiun­gere la cima. Non c’è amore, non c’è riguardo, non c’è pensiero profondo. La nostra società non è che una continua lotta dell’uomo contro l’uomo. Questa lotta nasce dall’ambizione di diventare qualcuno, e gli adulti vi incoraggiano ad essere ambiziosi. Vogliono che contiate per qualcosa, che sposiate un uomo o una donna ricca, che abbiate amici influenti. Spaventati e deformi nel cuore, cercano di rendervi simili ad essi. E voi a vostra volta volete essere come loro perché vedete di tutto soltanto lo splendore apparente. Quando arriva il governatore tutti lo accolgono inchinandosi fino a terra, lo inghirlandano, pronunziano discorsi in suo onore. A questo lui tiene moltissimo ed anche voi ci tenete. Vi sentite onorati se ne conoscete lo zio o il segretario e vi crogiolate nell’alone luminoso della sua ambizione, dei suoi successi. Così vi fate irretire nella laida ragnatela della generazione che vi ha preceduto, rimanete nel tessuto della loro mostruosa società. Solo se siete molto vigili, se la vostra attenzione è costante, solo se non vi spaventate e non accettate passivamente, ma ponete sempre in dubbio tutto, solo così eviterete di restare prigionieri e potrete progredire creando un mondo diverso.
Ecco perché è importantissimo che voi troviate la vostra vera vocazione. Sapete cosa vuol dire “vocazione”? È fare ciò che amate fare e che vi è congeniale. Dopotutto è questo il compito dell’educazione, aiutarvi a crescere indipendenti perché siate liberi dall’ambizione e possiate trovare la vostra vera vocazione. Chi è ambizioso vuol dire che non ha trovato la sua vera vocazione, altrimenti non lo sarebbe.
È dunque responsabilità degli insegnanti e del preside aiutarvi ad essere intelligenti, senza paura, perché possiate trovare la vostra vera vocazione, il genere di vita che fa per voi, capire in che maniera realmente volete vivere e guadagnarvi il pane. Questo implica una rivolu­zione nel pensiero perché nell’attuale società si pensa che chi sa parlare bene, chi sa scrivere, chi sa governare, chi possiede una grossa automo­bile, si trovi in una posizione ottima; chi zappa l’orto, chi cucina, chi costruisce case viene disprezzato. Siete consapevoli dei vostri sentimenti quando osservate il muratore, lo stradino, l’autista del tassì, il carrettiere? Avete mai notato che lo considerate con totale disprezzo? A malapena vi accorgete che esiste. Non avete per lui alcun riguardo. Quando una persona invece detiene un qualsiasi titolo, si tratti di un banchiere, di un commerciante, di un guru o di un ministro, subito lo rispettate. Se trovate realmente la vostra vera vocazione contribuirete a demolire completamente l’attuale marcio sistema; allora infatti, che siate coltivatore, pittore o ingegnere, farete un lavoro che amate con tutto il vostro essere e questo non è ambizione. Fare qualcosa veramente bene, farlo appieno, genuinamente, in accordo con ciò che si pensa e si sente nel profondo di se stessi, ebbene questo non è ambizione e non si accompagna mai a paura.
È molto difficile aiutarvi a trovare la vostra vera vocazione, perché vuol dire che l’insegnante dovrà prestare una grandissima attenzione a ciascun allievo per scoprire di che cosa egli sia capace. Egli dovrà aiutarvi a non essere spaventati, a riesaminare ogni cosa, a investigare. Potreste essere potenzialmente uno scrittore, un poeta, un pittore. Qualunque cosa sia, se voi realmente amate farla, non sarete per questo ambizioso; nell’amore infatti non c’è ambizione.
Non è forse dunque importantissimo che mentre siete ancora gio­vani vi si aiuti a risvegliare in voi stessi l’intelligenza che vi serve per scoprire la vostra vera vocazione? Allora per tutta la vita amerete ciò che farete, e questo significa che non verrà fuori l’ambizione, la compe­tizione, la lotta contro altri per il conseguimento di posizione sociale e prestigio; e forse allora sarete capaci di creare un mondo nuovo. In quel mondo tutte le cose laide della vecchia generazione cesseranno di esistere: le loro guerre, i torti che essa perpetra, gli dei separati, i riti religiosi vuoti di qualsiasi significato, i governi assolutistici, la violenza. Ecco perché la responsabilità che grava su insegnanti e studenti è molto pesante.

venerdì 9 dicembre 2011

AMORE



La pretesa di esser al sicuro nel rapporto genera inevitabilmente dolore e paura. Questa richiesta di sicurezza non fa altro che favorire l'insicurezza. Avete mai trovato sicurezza in qualcuno dei vostri rapporti? Sì? Molti di noi vogliono la sicurezza di amare e di essere amati, ma c'è amore quando qualcuno di noi ricerca la propria sicurezza, la propria strada? Non siamo amati poiché non sappiamo come amare.
Cos'è l'amore? La parola è talmente falsata e contaminata che non mi va granché di usarla.
Tutti parlano di amore ogni rivista e ogni giornale, ogni missionario parla incessantemente di amore. Amo il mio paese, il mio re, qualche libro, quella montagna, il piacere, mia moglie, Dio.
L'amore è una idea? Se lo è può essere coltivata, nutrita, accarezzata, comandata a bacchetta,alterata come volete. Quando dite di amare Dio, cosa significa? Significa che amate una proiezione della vostra immagine, una proiezione di voi stessi sotto certe spoglie di rispettabilità secondo quello che credete sia nobile e santo; perciò dire, "Amo Dio", non ha assolutamente alcun senso. Quando adorate Dio, adorate voi stessi e questo non e amore.
Dal momento che non siamo capaci di risolvere questa faccenda tipicamente umana chiamata amore andiamo a rifugiarci nelle astrazioni. L'amore può essere l'ultima soluzione a tutte le difficoltà, i problemi e le pene dell'uomo, dunque come faremo a scoprire cos'è l'amore?
Limitandoci a definirlo? La chiesa lo ha definito in un modo, la società in un altro, e c'è una gran quantità di deviazioni e di interpretazioni sbagliate. Adorare qualcuno, dormirci insieme, lo scambio emotivo, l'amicizia è questo quello che intendiamo per amore? Questa è stata la norma, il modello, ed è diventata una cosa così estremamente personale, riferita ai sensi e limitata che le religioni hanno dichiarato che l'amore è qualcosa di molto più grande. In quello che esse chiamano amore umano vedono piacere, competizione, gelosia, desiderio di possedere, di tenete stretto, di controllare e di interferire nel pensiero di un altro, e conoscendo la complessità di tutto ciò affermano che deve esserci un altro tipo di amore, divino, bellissimo, intatto, non corrotto.
In tutto il mondo, i cosiddetti santoni hanno sostenuto che guardare una donna è qualcosa di sbagliato. Affermano che non ci si può avvicinare a Dio se si indulge al sesso, e quindi lo allontanano per non esserne divorati. Ma negando la sessualità oscurano i loro occhi e tagliano via le loro lingue poiché negano l'intera bellezza della terra. Hanno gelato i loro corpi e le loro menti; hanno disidratato l'essere umano; hanno bandito la bellezza poiché la bellezza è associata alla donna.
L'amore può essere diviso in sacro e profano, umano e divino, o c'è solamente amore?
L'amore appartiene a uno e non a molti? Se dico, "Ti amo", esclude forse ciò l'amore dell'altro?
L'amore è personale o impersonale? Morale o immorale? È qualcosa di intimo o no? Se amate l'umanità potete amare il particolare? L'amore è un sentimento? È una emozione? È piacere e desiderio? Tutte queste domande indicano, non è vero?, che abbiamo delle idee sull'amore, idee su ciò che dovrebbe e non dovrebbe essere; un modello o un codice maturato nella cultura in cui viviamo.
Così per approfondire la questione di cosa sia l'amore dobbiamo come prima cosa liberarci dalle incrostazioni dei secoli, mettere da parte tutti gli ideali e le ideologie su ciò che dovrebbero non dovrebbe essere. Dividere qualsiasi cosa in quello che dovrebbe essere e in ciò che è, è il modo più ingannevole di vivere.
Dunque, come farò a scoprire cos'è questa fiamma che chiamiamo amore non per esprimerlo a qualcuno altro ma per sapere cosa esso sia in se stesso? Come prima cosa devo respingere quello che la chiesa, la società, i miei genitori e amici, quello che ogni persona e ogni libro ha detto su di esso, perché voglio scoprire da solo cosa è. Ecco un problema immenso che coinvolge l'intera umanità, ci sono stati migliaia di modi per definirlo ed io stesso sono intrappolato in alcuni modelli o in altri secondo quello che mi piace o che mi fa godere in un determinato momento dunque potrei io, per poter comprendere cosa sia l'amore, liberarmi come prima cosa dalle mie inclinazioni e pregiudizi? Sono confuso, dilaniato dai miei desideri, così mi dico, "Come prima cosa cerchiamo di chiarire tutta questa confusione". Forse si può
scoprire cosa sia l'amore partendo da quello che non è.
Il governo dice: "Va' e uccidi per amore del tuo paese". È amore questo? La religione dice:
"Dimentica il sesso per amore di Dio". È amore questo? L'amore è desiderio? Non dite di no.
Per la maggior parte di noi lo è desiderio e piacere, il piacere che è derivato dai sensi, dalla attrazione sessuale e dalla soddisfazione. Non sono contrario al sesso, ma cercate di vedere cosa in esso sia implicato. Quello che il sesso vi dà momentaneamente è il totale abbandono di voi stessi, poi finite per ritornare alla vostra confusione, e così volete ripetere e ripetere quello stato in cui non c'è preoccupazione, problema, io. Dite di amare vostra moglie. In quell'amore è implicato il piacere sessuale, il piacere di avere qualcuno in casa che badi ai vostri bambini, che cucini. Voi dipendete da essa; vi ha dato il suo corpo, le sue emozioni, il suo incoraggiamento, una certa sensazione di sicurezza e di benessere. A un certo punto se ne va, si stanca o se ne va con qualcun altro, e tutto il vostro equilibrio emotivo è distrutto, e questo turbamento, che a voi
è sgradito, è detto gelosia. C'è sofferenza in esso, ansietà, odio e violenza. Così quello che in realtà dite è: "Fino a che tu mi appartieni io ti amo ma nel momento in cui non mi appartieni più comincio a odiarti. Fino a che posso fare affidamento su di te per soddisfare le mie necessità, sessuali o altro, ti amo, ma nel momento in cui non mi soddisfi più smetto di amarti".
C'è dunque un antagonismo, una separazione, e quando vi sentite separati da un altro non c' è amore. Ma se potete vivere con vostra moglie senza che il pensiero crei tutte queste situazioni contraddittorie, tutti questi problemi senza fine dentro di voi allora forse forse comprenderete cosa è l'amore. Allora siete completamente libero e altrettanto lo è lei, mentre se dipendete da lei per tutti i vostri piaceri siete suo schiavo. Perciò quando si ama bisogna essere liberi, non solo dall'altra persona ma anche da se stessi.
L'appartenere a un altro, l'essere psicologicamente nutrito da un altro, dipendere da un altro in tutto ciò deve esserci sempre ansietà, paura, gelosia, colpa, e finché c'è paura non c'è amore; una mente oppressa dal dolore non saprà mai cos'è l'amore; il sentimentalismo e l'emotività non hanno assolutamente niente a che fare con l'amore. E così l'amore non ha niente a che fare col piacere e il desiderio.
L'amore non è un prodotto del pensiero che è il passato. Il pensiero non può assolutamente coltivare l'amore. L'amore non è limitato o intrappolato dalla gelosia poiché la gelosia appartiene al passato. L'amore è sempre attivo presente. Non è "Amerò" oppure "Ho amato". Se conoscete l'amore non seguirete nessuno, l'amore non obbedisce. Quando amate non c'è rispetto né irriverenza.
Non sapete cosa realmente vuol dire amare qualcuno amare senza odio, senza gelosia, senza rabbia, senza volere interferire con quello che l'altro fa o pensa, senza condannare, senza far paragoni non sapete cosa vuol dire? Dove c'è amore c'è paragone? Quando amate qualcuno con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutto il corpo, con tutto il vostro essere c'è paragone?
Quando vi abbandonate completamente a quell'amore allora non c'è l'altro.
Forse che l'amore ha delle responsabilità e dei doveri, e ne fa uso? Quando fate qualcosa al di fuori del dovere, c'è amore? Nel dovere non c'è amore. La struttura del dovere in cui l'essere umano è intrappolato lo va distruggendo. Finché sarete costretti a fare qualcosa perché è vostro dovere non amerete quello che fate. Quando c'è amore non c'è dovere o responsabilità.
Molti genitori, sfortunatamente, credono di essere responsabili dei loro figli e il loro senso di responsabilità si esplica nel dire loro cosa devono fare e cosa non devono fare, cosa devono diventare e cosa non devono diventare. I genitori vogliono che i loro figli abbiano una sicura posizione nella società. Quello che chiamano responsabilità fa parte di quella rispettabilità che adorano; e mi sembra che dove c e rispettabilità non ci sia ordine; essi si curano solo di diventare dei perfetti borghesi. Quando preparano i bambini a introdursi nella società non fanno altro che protrarre la guerra, il conflitto, e la brutalità. E chiamate ciò cura e amore?
In realtà prendersi cura di qualcosa vuol dire prendersi cura come se lo steste facendo per un albero o una pianta, annaffiandola, studiando i suoi bisogni, il miglior suolo, curandola con attenzione e tenerezza; ma quando preparate i vostri bambini a introdursi nella società li state preparando a essere uccisi. Se amaste i vostri bambini non ci sarebbe guerra.
Quando perdete qualcuno che amate piangete queste lacrime sono per voi stessi o per colui che è morto? piangete per voi o per un altro? avete mai pianto per un altro? Avete mai pianto per vostro figlio che è stato ucciso in un campo di battaglia? Avete pianto, ma quelle lacrime sono sgorgate per autocommiserazione o avete pianto perché un essere umano è stato ucciso? Se piangete per autocommiserazione le vostre lacrime non hanno valore poiché sono versate per voi stessi. Se piangete perché siete stato privato di qualcuno per il quale avete provato un grande affetto, non era un vero affetto. Quando piangete per vostro fratello che muore piangete per lui. È molto facile piangere per voi stessi perché lui se ne è andato. In apparenza piangete perché il vostro cuore è rimasto ferito, ma non è rimasto ferito per lui, è ferita dall'autocommiserazione, ed essa vi rende duri, vi circonda, vi rende ottusi e stupidi.
Quando piangete per voi stessi, è amore? piangete perché siete soli, perché siete stati abbandonati, perché non avete più forza dolendovi del vostro destino, della vostra condizione, sempre voi in lacrime? Se lo comprendete, cioè venite in contatto con esso altrettanto direttamente come se toccaste un albero, o un pilastro o una mano, allora vi renderete conto che il dolore è creato da noi stessi, il dolore è creato dal pensiero, il dolore è la conseguenza del tempo. Tre anni fa avevo mio fratello, ora è morto, ora sono solo, soffro, non c'è nessuno a cui io possa guardare per averne conforto o compagnia e questo mi fa piangere.
Se ci fate caso potete vedere che tutto ciò accade dentro di voi. Potete vederlo con pienezza, completamente, in uno sguardo, senza sprecare tempo a farci su delle analisi. Potete vedere in un momento l'intera struttura e natura di questa piccola cosa senza valore chiamata "io", le mie lacrime, la mia famiglia, la mia nazione, la mia fede, la mia religione tutte queste brutture sono dentro di voi. Quando ve ne renderete conto con il cuore, non con la mente,quando ve ne renderete conto dal più profondo del cuore, allora avrete la chiave che potrà mettere fine al dolore.
Il dolore e l'amore non possono procedere a fianco, ma nel mondo cristiano la sofferenza è stata idealizzata, posta su una croce e adorata, e ciò implica che voi non potrete mai sfuggire il dolore tranne che per quella particolare porta, ed è questa tutta la struttura di una società religiosa sfruttatrice.
Così quando chiedete cos'è l'amore, potreste essere troppo spaventati per vedere la risposta.
Essa potrebbe significare un cambiamento radicale; potrebbe frantumare la famiglia; potreste scoprire di non amare vostra moglie o vostro marito o i vostri bambini? potreste dover distruggere la casa che avete costruito, potreste non tornare più al tempio.
Ma se volete ancora scoprirlo, vedrete che la paura non è amore, che dipendere non è amore, la gelosia non è amore, la possessività e il desiderio di dominare non sono amore, la responsabilità e il dovere non sono amore, l'autocommiserazione non è amore, l'angoscia di non essere amato non è amore, amore non è l'opposto di odio più di quanto umiltà non sia l'opposto di vanità. Così se potete eliminare tutto ciò senza sforzo, lavando via come la pioggia lava la polvere che si è accumulata nei giorni su una foglia, allora forse giungerete a quello strano fiore che l'uomo sempre tanto brama.
Se non avete amore non solo un poco ma in gran quantità se non ne siete ricchi il mondo giungerà al disastro. Sapete a livello intellettuale che l'unità del genere umano è essenziale e che l'amore è l'unico mezzo per ottenerla, ma chi vi insegnerà ad amare? Ci sarà forse qualche autorità, qualche metodo o sistema che vi dica come si ama; se qualcuno ve lo può dire, allora non è amore. Potete dire, "Praticherò l'amore. Ogni giorno mi siederò e ci penserò. Mi sforzerò di essere dolce e gentile e di prestare attenzione agli altri? Intendete dire di potervi costringere ad amare, ad esercitare la volontà di amare? Quando esercitate una disciplina e la volontà di amare, l'amore se ne scappa dalla finestra. Praticando un metodo o un sistema per amare potete diventare estremamente abili o più gentili o giungere ad uno stato di non violenza, ma questo non ha assolutamente niente a che fare con l'amore.
In questo mondo lacerato e arido non c'è amore perché il piacere e il desiderio giocano i ruoli più importanti, e quindi senza amore la vostra vita quotidiana non ha valore.  E non potete avere amore se non c'è bellezza.



Krishnamurti: Ricerca del Piacere - Desiderio - Perversione del Pensiero - Memoria e Gioia

Nell'ultimo capitolo abbiamo detto che la gioia è qualcosa di completamente diverso dal
piacere, vediamo dunque di scoprire che cosa implica il piacere e se è possibile vivere in un
mondo in cui non ci sia affatto piacere ma solo uno straordinario senso di gioia, di perfetta
felicità.
Siamo tutti impegnati nella ricerca del piacere sotto ogni aspetto ­ piacere intellettuale, dei
sensi o culturale, il piacere di fare riforme, di dire agli altri cosa fare, di curare i mali della
società, di fare del bene ­ il piacere di una maggiore conoscenza, di un più grande appagamento
fisico, di una maggiore esperienza, di una maggiore comprensione della vita, dell'intelligenza e
dell'abilità della mente ­ e il piacere estremo è, naturalmente, avere Dio.
Il piacere è la struttura della società. Dall'infanzia fino alla morte andiamo segretamente
con astuzia o anche apertamente inseguendo il piacere. Perciò qualsiasi sia il nostro tipo di
piacere, credo che dovremo essere molto chiari a proposito poiché esso guiderà e modellerà le
nostre vite. È perciò importante per ciascuno di noi studiare attentamente, con titubanza e
delicatezza questa faccenda del piacere, poiché raggiungere il piacere, e quindi nutrirlo e
mantenerlo è una necessità fondamentale della vita e senza di esso l'esistenza diventa ottusa,
stupida, solitaria e priva di significato.
Potreste allora chiedere perché la vita non dovrebbe essere guidata dal piacere. Per la
semplicissima ragione che il piacere deve portare con sé dolore, frustrazione, sofferenza e
paura, e, come conseguenza della paura, la violenza. Se volete vivere a questo modo, vivete a
questo modo. La maggior parte del mondo, comunque, lo fa; ma se volete essere liberi dalla
sofferenza dovete comprendere l'intera struttura del piacere.
Comprendere il piacere non vuol dire negarlo. Non lo stiamo condannando né stiamo
dicendo che è giusto o sbagliato, ma se lo ricerchiamo, facciamolo con gli occhi aperti, sapendo
che una mente che cerca sempre il piacere deve inevitabilmente trovare anche la sua ombra, il
dolore. Non possono essere separati, sebbene noi si corra dietro al piacere tentando di evitare il
dolore.
Ora, perché la mente cerca sempre il piacere? Qual è il motivo per cui facciamo cose nobili
e turpi sotto la segreta influenza del piacere? Perché ci sacrifichiamo e soffriamo sul sottile filo
del piacere? Cos'è il piacere e come nasce? Mi chiedo se qualcuno di voi si è posto queste
domande ed ha seguito le risposte proprio sino alla fine.
Il piacere nasce attraverso quattro stadi       percezione, sensazione, contatto e desiderio.
Vedo una bellissima macchina, e allora provo una sensazione, una reazione per averla vista;
quindi la tocco o immagino di toccarla, e sorge così il desiderio di possederla e di farmici
vedere sopra. Oppure vedo una bella nuvola, o una montagna che si delinea netta contro il cielo,
o una foglia appena nata in primavera, o una profonda valle ricca di incanto e di splendore, o
uno splendido tramonto, oppure un bel viso, intelligente, sveglio, ma non conscio di se stesso e
quindi non più bello. Guardo tutto ciò con intensa gioia e per il modo con cui osservo non esiste
osservatore ma solamente vera e propria bellezza come amore. Per un momento tutti i miei
problemi, ansietà e miserie sono assenti ­ esiste solamente quella cosa meravigliosa. Posso
guardarla con gioia e il momento dopo dimenticarla, oppure interviene la mente, e allora ha
inizio il problema; la mia mente continua a pensare a quello che ha visto e alla sua bellezza; mi
dico che mi piacerebbe rivederla ancora molte volte. Il pensiero comincia a far paragoni, a
giudicare e a dire, "voglio averla di nuovo domani". Il pro trarsi di una esperienza che per un
solo secondo ha prodotto gioia è sostenuto dal pensiero.
La stessa cosa succede per il desiderio sessuale o per qualsiasi altra forma di desiderio. Non c'è niente di sbagliato nel desiderio. Reagire è perfettamente normale. Se mi pungete con
una spilla io reagirò a meno che non sia paralizzato. Ma a tal punto interviene il Pensiero che
continua a ripensare alla gioia e la trasforma in piacere. Il pensiero vuole ripetere l'esperienza, e
tante più volte la ripetete, tanto più essa diventa meccanica; più ci pensate, più il pensiero dà
forza al piacere. Così il pensiero crea e sostiene il piacere per mezzo del desiderio, e gli dà
continuità, e la naturale reazione di desiderio ad ogni cosa bella è corrotta dal pensiero. Il
pensiero la trasforma in un ricordo e il ricordo è nutrito dal continuo pensarci.
Naturalmente a un certo livello il ricordo ha un posto. Nella vita di tutti i giorni non
potremmo assolutamente andare avanti senza di esso. Nel suo campo deve essere efficiente ma
c'è uno stato della mente in cui ha pochissimo spazio. Una mente che non sia paralizzata dal
ricordo gode di una vera libertà.
Avete mai notato che quando reagite a qualcosa in modo totale, con tutto il vostro cuore, il
ricordo compare pochissimo? E solamente quando non reagite a una provocazione con tutto il
vostro essere che compare il conflitto, la lotta, e questo genera confusione, e piacere o dolore. E
la lotta dà origine al ricordo. Per tutto il tempo quel ricordo viene accresciuto da altri ricordi e
sono essi che reagiscono. Qualsiasi cosa che sia risultato del ricordo è vecchia e quindi mai
libera. Non esiste niente di simile alla libertà del pensiero. È pura assurdità.
Il pensiero non è mai nuovo, poiché il pensiero è la risposta del ricordo, dell'esperienza,
della conoscenza. Poiché è vecchio, il pensiero rende vecchio quello che avete guardato con
gioia e percepito in modo straordinario per un momento. Derivate il piacere da ciò che è
vecchio mai da ciò che è nuovo. Nel nuovo non c'è tempo.
Se potrete dunque guardare qualsiasi cosa senza lasciare che il pensiero si Insinui ­ se
potrete guardare un viso, un uccello, il colore di un san, la bellezza di uno specchio d'acqua
scintillante al sole, o qualsiasi cosa che vi procuri gioia ­ se potrete guardare senza poi volere
che l'esperienza si ripeta, allora non ci sarà dolore, paura, ma piuttosto una straordinaria gioia.
È la lotta per ripetere e protrarre il piacere che si trasforma in sofferenza. Guardatelo in voi
stessi. Proprio il volere che il piacere si ripeta genera dolore, poiché esso non è lo stesso di ieri.
Lottate per raggiungere la stessa gioia, non solo per il vostro senso estetico ma per la stessa
intima qualità della mente, e siete urtati e dispiaciuti perché vi è negato.
Avete osservato cosa vi accade quando vi viene negato un piccolo piacere? Quando non
ottenere quello che volete diventare ansiosi, invidiosi, pieni di odio. Avete mai notato quando vi
viene negato il piacere di bere o di fumare o del sesso o di qualsiasi cosa ­ avete notato che
battaglie dovete fare? E tutto ciò è una forma di paura, non è vero? Avete paura di non ottenere
quello che volete o di perdere quello che avete. Quando qualche particolare fede o ideologia in
cui avete creduto per anni è scossa o vi viene strappata via dalla logica o dalla vita, non avete
paura di restare soli? Quella fede vi ha dato per anni soddisfazione e piacere, e quando vi vien
portata via vi lascia in difficoltà, vuoti, e la paura rimane finché non trovate un'altra forma di
piacere, un'altra fede.
Mi sembra talmente semplice, e proprio perché è talmente semplice ci rifiutiamo di
vederne la semplicità. Ci piace complicare le cose. Quando vostra moglie si allontana, non siete
gelosi? Non siete arrabbiati? Non odiate l'uomo che l'ha attratta? E che cos'è tutto ciò se non
paura di perdere qualcosa che vi ha dato molto piacere, compagnia, un certo senso di sicurezza
e la soddisfazione di possedere?
Se dunque capite che dove c'è una ricerca del piacere deve esserci anche dolore, vivete nel
modo che volete, ma non andate proprio a cacciarvici. Se tuttavia volete por fine al piacere,
dovete essere totalmente attenti, è questo il modo per por fine al piacere, all'intera struttura del
piacere ­ non tagliarlo fuori come fanno i monaci o i sannyasi, senza mai guardare una donna
perché credono che sia peccato e che quindi distrugga la vitalità della loro comprensione ­ ma
vedendone l'intero significato e importanza. Allora proverete una straordinaria gioia nella vita.
Non potete pensare alla gioia. La gioia è qualcosa di immediato e, pensandoci, la trasformate in piacere. Vivere nel presente è la percezione istantanea della bellezza e la grande gioia che ne
deriva senza richiederne piacere.