martedì 15 novembre 2011

Krishnamurti: Conflitto e Azione.

Saanen, 26 luglio 1983

Domanda: Lei ha detto che è indispensabile non avere opinioni su nulla. A me pare che sia indispensabile avere un’opinione su cose serie come il nazismo, il comunismo, la corsa agli armamenti, l’uso della tortura da parte dei governi. Non possiamo stare semplicemente lì a guardare mentre avvengono queste cose. Non dovremmo dire qualcosa, o piuttosto fare qualcosa?
Krishnamurti: Non riuscirà a incastrarmi, come io non voglio incastrare lei! Questo non è un gioco. Perché abbiamo delle opinioni? Non dico che siano o non siano necessarie, ma perché le abbiamo? Un’opinione è qualcosa che non è stato provato, e il pregiudizio è una forma di opinione. Perché le abbiamo? Non che non vi sia il na­zismo, la corsa agli armamenti e l’uso della tortura da parte dei go­verni. Queste cose accadono davvero, tutti i governi vi ricorrono in nome della pace, della legge, del patriottismo, di Dio. Tutte le reli­gioni hanno torturato la gente, salvo il buddhismo e l’induismo. Questi sono fatti. Gli inglesi vendono armi all’Argentina. Che assur­dità! La Francia e altri paesi vendono armi. Magari abbiamo la fer­ma opinione che ciò non debba accadere. Allora, che cosa faremo? Unirci a un gruppo, dimostrare, urlare slogan, farci picchiare dalla polizia, farci scagliare contro gas lacrimogeni? Avete visto tutto ciò alla televisione, oppure ne avete fatto esperienza voi stessi se fate parte del circo, dello spettacolo.
La vostra opinione ha prodotto un cambiamento? Il problema degli armamenti dura da secoli. Tutti dicono che non dobbiamo fare così, ma l’alta finanza e l’industria dicono che non possiamo farne a meno. Smetterete di pagare le tasse? Se lo fate, vi metteranno in prigione. Prima di tutto, osservate la logica di tutto ciò. Che cosa potete fare al proposito? Sono tutte cose sbagliate, crudeli, che creano una grande quantità di violenza. È un fatto. In Cile si tortura la gente, e lo stesso a Belfast, e così via. Nessun governo ne è immune; che sia fatto di nascosto o apertamente, è ciò che accade. Che cosa faremo? Potete essere decisi oppositori del nazismo, di Hitler e compagnia. Hanno fatto cose terribili a questo mondo. La Germania era un pae­se di altissima civiltà, che eccelleva nella filosofia e nelle invenzioni, e un popolo così raffinato è stato preso in mano da un pazzo.
Che cos’è un’opinione? Ho un’opinione contro tutto ciò. Che valore ha la mia opinione? Influirà sulla vendita degli armamenti, im­pedirà il nazismo, impedirà la tortura? O il problema va molto più in là dell’avere opinioni? C’è una domanda molto più seria e profonda: perché l’uomo è contro l’uomo? Ponetevi questa domanda, e non se una mia opinione sia giustificata o no. Perché, dopo tanti secoli di cosiddetta civiltà e cultura, l’uomo è ancora contro l’uomo? Se riu­sciamo a scoprirlo, il che richiede un esame molto più serio dell’ave­re o non avere opinioni, entriamo nel campo della possibilità di fare qualcosa.
Perché voi, un essere umano, siete contro un altro essere umano? Contro un’altra ideologia? Avete la vostra ideologia, ma siete contro un’altra. L’ideologia democratica e l’ideologia totalitaria sono in guerra. Perché gli uomini vivono di ideologie? Le ideologie non sono reali, ma qualcosa che il pensiero ha inventato. Il pensiero, dopo un lungo studio della filosofia materialista, giunge a determinate conclusioni che diventano legge per alcune persone, le quali vogliono che tutti gli altri le accettino. L’altra parte fa la stessa cosa in mo­do diverso. Il mondo democratico, il cosiddetto mondo libero, non ci mette in prigione perché siamo seduti qui a discutere. Probabilmente, in uno stato totalitario non sarebbe possibile.
La domanda che ci poniamo è molto più fondamentale, più profonda: perché l’uomo è contro l’uomo? Non siete anche voi con­tro qualcuno? Non siete anche voi violenti? E voi siete tutta l’uma­nità. So che ci piace pensare di essere individui separati, anime pri­vate, ma non lo siamo. Voi siete tutta l’umanità, perché soffrite, vi tormentate, vi sentite soli e depressi come il resto dell’umanità. Voi siete umanità, siete globalità, che vi piaccia o no. Se siete ostili, vio­lenti, aggressivi, patrioti, il mio paese è migliore del tuo, la mia cultura è la migliore, e tutte queste assurdità, allora siete voi che vendete armamenti, voi che contribuite a torturare la gente, perché siete cattolici, protestanti o induisti. Dove c’è divisione c’è conflitto, e tutto il resto. Perciò, la vostra azione è globale o è il piccolo “io” che agi­sce? Se è così, siete un uomo contro l’uomo.

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