martedì 6 marzo 2012

Krishnamurti: La Giusta Azione


Domanda: Perché spreca il suo tempo predicando invece di aiu­tare il mondo in modo pratico?
KRISHNAMURTI: Ora, che cosa intendete per «pratico»? Volete dire: provocare un cambiamento nel mondo, un migliore ordi­namento economico, una migliore distribuzione della ricchez­za, un rapporto migliore, o  per metterla in un modo più brutale, l’aiutarvi a trovare un lavoro migliore. Volete vedere un cambiamento in questo mondo, lo vuole ogni uomo intelligente, e volete un metodo per provocare quel cambiamento; quin­di, mi domandate perché spreco il mio tempo predicando inve­ce di impiegarlo in qualcosa. Ora, quello che sto facendo è veramente una perdita di tempo? Lo sarebbe, non è così?  Se introducessi una nuova serie di idee per rimpiazzare la vecchia ideologia, il vecchio modello. Forse, è ciò che vorreste che io facessi. Ma, invece di indicare un cosiddetto modo pratico di agire, di vivere, di procurarsi un lavoro migliore, di creare un mon­do migliore, non è forse importante scoprire quali siano gli impedimenti che ostacolano veramente una rivoluzione reale, non una rivoluzione della Sinistra o della Destra, ma una rivolu­zione fondamentale, radicale, non basata sulle idee? Perché, da come ne abbiamo discusso, gli ideali, le credenze, le ideologie, i dogmi ostacolano l’azione. Non può esserci una trasformazione del mondo, una rivoluzione finché l’azione si basi sulle idee, perché in quel caso essa è soltanto reazione; perciò le idee di­ventano molto più importanti dell’azione, ed è esattamente quanto sta avvenendo nel mondo, non è così? Per agire, dob­biamo scoprire gli impedimenti che ostacolano l’azione. Ma la maggior parte di noi non vuole agire, sta in ciò la nostra diffi­coltà. Preferiamo discutere, preferiamo rimpiazzare un’ideolo­gia con un’altra, e così fuggiamo dall’azione mediante l’ideolo­gia. Sicuro, è molto semplice, no? Il mondo al giorno d’oggi si trova di fronte a molti problemi: sovrappopolazione, fame, divisione della gente in nazionalità e classi, e via dicendo. Perché non c’è un gruppo di persone sedute insieme a cercare di risol­vere i problemi del nazionalismo? Ma se cerchiamo di diventare internazionali mentre ci attacchiamo alla nostra nazionalità, creiamo un altro problema, ed è ciò che fa la maggior parte di noi. Vedete, dunque, che gli ideali ostacolano realmente l’azio­ne. Uno statista, un’eminente autorità, ha detto che il mondo può essere organizzato e tutta la gente sfamata. Allora perché non è stato fatto? A causa delle idee conflittuali, delle credenze e dei nazionalismi. Quindi, le idee, di fatto, impediscono di sfamare la gente, e la maggior parte di noi si trastulla con le idee, e pensa che siamo dei tremendi rivoluzionari, e si ipnotizza con parole come «pratico». Ciò che conta è liberarci dalle idee, dai nazionalismi, da tutte le credenze religiose e i dogmi, affinché sia possibile agire, non conformemente a un modello o a una ideologia, ma a seconda delle necessità; e, sicuramente, far notare gli intralci e gli impedimenti che ostacolano un’azione simi­le non è una perdita di tempo, non si tratta di un mucchio di chiacchiere. Ciò che state facendo è, evidentemente, un’assur­dità. Le vostre idee e credenze, le vostre panacee politiche, eco­nomiche e religiose, dividono le persone e conducono alla guerra. È solo quando la mente si è liberata dell’idea e della credenza che può agire rettamente. Un patriota, un nazionalista non può mai sapere che cosa sia essere fraterno, sebbene ne possa parlare; le sue azioni, al contrario, in senso economico e in ogni direzione, conducono alla guerra. Può esserci, così, la giusta azione e, quindi; una trasformazione radicale, duratura, solo quando la mente si è liberata delle idee, non superficialmente, ma fondamentalmente, e la libertà dalle idee può realiz­zarsi soltanto tramite la consapevolezza e la conoscenza di sé.

Nessun commento:

Posta un commento